Molti gestori di siti si saranno accorti che dal 1 luglio 2023 Google Analytics (di seguito anche GA) ha interrotto la raccolta dei dati e conseguentemente chiuso l’attività di analisi sulle pagine web.

Il motivo è da ricercare a quanto accaduto nel 2022, risalendo in particolare al blocco imposto in Italia da parte del Garante della Privacy sull’utilizzo di GA e diramato tramite la comunicazione del 9 giugno 2022. La necessità di interrompere l’utilizzo di Google Analytics è principalmente legata agli aspetti di divergenza emersi tra Privacy Europea e Privacy Statunitense. Le profonde differenze tra le discipline sono sempre state presenti, fin dalla ratifica dell’accordo EU-US Privacy Shield avvenuta il 12 luglio 2016, ma sono emerse nel tempo in maniera sempre più evidente e bloccante, tanto da portare al suo annullamento a seguito di specifica sentenza della Corte di Giustizia Europea, in data 16 luglio 2020.

Semplificando il più possibile, possiamo affermare che non sia di fatto mai stata raggiunta una uniformità di regole sul trattamento dei dati personali tra Unione Europa e Stati Uniti d’America e, di conseguenza, le divergenze hanno creato delle situazioni di inosservanza sull’uno o sull’altro fronte rispetto al livello di protezione richiesto oggi in Europa.

Il tema, tra l’altro, è molto più ampio di quanto si possa pensare, dal momento che non riguarda solo Google, ma in generale investe tutte le applicazioni telematiche in cloud fornite da multinazionali statunitensi (posta elettronica, sistemi di videoconferenze, analisi dei dati, archivi in cloud, ecc).

Considerando questo scenario di incertezza, Sintel già da tempo ha predisposto soluzioni in “private cloud CGIL”, per i quali la compliance al GDPR è garantita e certificata da parere dello stesso DPO.